[in alto: Simone Lucciola visto da se stesso, Ciro Fanelli, Alex Tirana, Hurricane Ivan]
[in basso: Simone Lucciola tout court]

mercoledì 14 novembre 2018

Junkie Business - Launch party 8/12, Trenta Formiche - Slovenly Recordings showcase

La trippa, la pajata e la coratella - da destra verso sinistra - sono protagoniste del primo flyer Lucciola per la neonata Junkie Business, in quanto metafore delle tre band dello showcase Slovenly Recordings che si terrà sabato 8 dicembre al Trenta Formiche come nostro launch party! Pre-party dalle 17 all'Hop Corner e dalle 22 live con Proto Idiot (moronic garage, UK), Moron's Morons (garage punk, Poland), THE DIRTIEST (dirty garage, Italy). L'evento Facebook si chiama dunque JB presenta Slovenly Rec. showcase, segnatevelo.

Riversatevi numerosi e qualora vi chiediate cosa sia questa Junkie Business a cui mi sono unito, ricordate in breve che: "Junkie Business è una congiura collettiva che include individualità del circuito punk/underground romano di tutti i tempi, accomunate dalla tossicodipendenza sonora irrecuperabile e dal bisogno crescente di procacciarsi musica e concerti attraverso tutte le piste della Capitale. 
Gli archibugi ora puntano nella stessa direzione, nella convinzione che l'unione possa creare la forza necessaria per organizzare un nuovo canale che copra periodicamente tutto, dall'organizzazione di festival, showcase e live acts ai DJ set alle radio alle fanzine alla discografia indipendente.
Junkie Business è qualcosa che era nell'aria, che c'era ma non c'era: è una pubblica minaccia che si concretizza. È Roma che si incazza".

Rimanete sintonizzati e aggiornatevi sulla nostra pagina. We've got a party line to every call!

lunedì 12 novembre 2018

Matite per Riace

Quali misfatti avrà compiuto mai Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per essere messo agli arresti domiciliari, rimosso dalla carica, allontanato dalla città, trasformato in un Santissimo Lucciola? Infrangere la legge? Offendere il governo squadrista italiano? Dimostrare che si può fare a meno di loro? Dimostrare che i cittadini italiani non sono tutti degli infami pronti a una guerra tra poveri? Dimostrare che possiamo rifiutare falsi valori e tenerci solo quelli che contano? Ai posteri l'ardua sentenza.

Questa tavola, realizzata per Matite per Riace, sarà esposta in una mostra organizzata da Caracol Art Gallery di Torino, quindi farà parte di un'asta il cui ricavato andrà alla raccolta fondi lanciata da RE.CO.SOL.(http://comunisolidali.org/riace/). Felicissimo di poter contribuire, ringrazio il mio amico Marco Cazzato - un grande illustratore, per chi non lo sapesse - per avermi tirato dentro.

Salvini, vaffanculo a te e a tutta la Lega.

sabato 3 novembre 2018

Bastimento carico di Santissimi - quinta puntata: Willy DeVille, Andrea Pazienza, Jack London, Claudio Lolli


"She gotta rose tattooed on her thigh
Dead men raise and sigh
And it drives my young blood wild
My baby's got the Cadillac walk"!

One shot one kill, iniziato stamattina e coup de grâce oggi pomeriggio all'ora del tè: il gitano Willy DeVille che avevo promesso al mio amico Hugo Bandannas per decorare le pareti di casa sua. Nel tirarlo giù, su abbastanza ovvi toni di rosso, mi sono sparato per svariate ore un greatest hits di quella band stratosferica che sono stati i suoi Mink DeVille, sognando di avere un giorno un quarto del suo talento di songwriter e interprete.

Se non me ne vado pure io a New Orleans, aspettatevi presto altri Santissimi.

P.S. Chi non sa chi cazzo sia DeVille ma nella sua beata ignoranza è vecchio abbastanza, forse l'avrà visto in TV dalla Dandini.


Il Santissimo d'APaz ho avuto giustamente una paura fottuta a farlo, perché troppi artisti stratosferici si sono autocandidati in questo improbabile cimento, ottenendo l'effetto di farmi inchinare come Wayne e Garth in "Wayne's World" al cospetto di Alice Cooper ("Non siamo degni, non siamo degni! Siamo cacchetta!"). Ma alla fine, visto che la mia amica Paola Romano insisteva e lo voleva proprio in questa specifica posa, mi sono detto sticazzi e l'ho fatto uguale, pensando che ne sarebbe venuto fuori fuori né più né meno che un Santissimo. Dunque ecco una prima versione Lucciola di Andrea Pazienza, di cuore, di getto e - perdìo - umilmente.

"Amore è tutto ciò che si può ancora tradire": ricordate? Ecco fatto.


Il Santissimo del giorno è Jack London, in una delle pose da tough guy che il geniale scrittore era solito assumere in parecchie delle tante fotosession (tantissime, per l'epoca) che si concesse nel corso della sua breve, folgorante e incasinata esistenza. Questo Jack, che c'ha messo oltre due giorni a venire fuori ma alla fine ho vinto io, è per Francesco Atripaldi, l'amico che mi ha introdotto alla London-mania regalandomi il "Martin Eden" che ho divorato, che ci linka e che ci fregherà in parecchi. Grazie di cuore, Francesco, avrai come minimo una controdedica - in risposta alla tua - sul retro zozzo di acrilico grigio di questa tavola sudatina.


Essendo io senza dubbio uno zingaro, seppur non esattamente uno degli zingari felici di cui parlava il grande cantautore bolognese (che abbiamo perso) nello storico, omonimo disco che dovreste andarvi a risentire, mi sparo questo giovane Claudio Lolli che va per un paginone della fanzine "Grog", e precisamente nel numero dove Zelda Zarathustra e Claudio D'ubaldo hanno deciso coraggiosamente di coinvolgermi (colgo l'occasione dell'anteprima assoluta per ringraziarli di cuore per l'invito).

Vuole essere, questo Santissimo, un tributo all'eskimo, ai nostri anni settanta e a tutto il desiderio di ribellione ed emancipazione giovanile che venne poi puntualmente disilluso, ma - aggiungo io - non è stato mai abbandonato del tutto. In epoca di vecchi (o giovani vecchi) stronzi al potere, mi sembra quanto mai attuale l'invito a riprenderci "la terra, la luna e l'abbondanza"...