[in alto: Simone Lucciola visto da se stesso, Ciro Fanelli, Alex Tirana, Hurricane Ivan]
[in basso: Simone Lucciola tout court]

venerdì 14 dicembre 2018

Bastimento carico di Santissimi - sesta puntata: Billie Holiday, Nina Simone, Lou Reed

"When she walked on down the street
She was like a child staring at her feet
But when she passed the bar
And she heard the music play
She had to go in and sing
It had to be that way
She had to go in and sing
It had to be that way
And I said no, no, no
Oh, Lady Day
And I said no, no, no
Oh, Lady Day".

Il primo Santissimo nero se lo aggiudica l'amica Elisabetta Demurtas, ed è una Billie Holiday che si morde il labbro inferiore in modo sfottente. Ha richiesto un qualche studio sull'incarnato ma alla fine ho vinto io, pennellando sempre delicato come un imbianchino. In questo caso, la sua voce incredibile l'ho fatta cantare all'inizio e alla fine, e non durante, perché mi avrebbe totalizzato e mandato fuori pista. Ma penso sia umano.


My baby just cares for me?

Rotto il ghiaccio con il primo, subito giù il secondo Santissimo nero jazz-blues-soul della saga: una giovane e scollata Nina Simone su richiesta di un amico che è soprattutto un gran disegnatore con cui ho condiviso delle cose belle: Giuliano Cangiano. Giuliano, I just tried to care for: hope you like it!


"There's a bit of magic in everything
And then some loss to even things out".

Festeggiamo il primo Santissimo made in Roma con questo Lou Reed ultima maniera a base di grigi che avevo promesso alla mia amica Claudia Giacinti: con il caratteristico non-sorriso e le sue mille rughe d'espressione, fa pendent con la versione Velvet era che ho già realizzato utilizzando un fotogramma rubato a un celeberrimo film warholiano. Ma, parliamoci chiaro, i Lou Reed possibili sono infiniti, e io li farei tutti, perché sono un fottuto ultrà di Lou Reed.

mercoledì 14 novembre 2018

Junkie Business - Launch party 8/12, Trenta Formiche - Slovenly Recordings showcase

La trippa, la pajata e la coratella - da destra verso sinistra - sono protagoniste del primo flyer Lucciola per la neonata Junkie Business, in quanto metafore delle tre band dello showcase Slovenly Recordings che si terrà sabato 8 dicembre al Trenta Formiche come nostro launch party! Pre-party dalle 17 all'Hop Corner e dalle 22 live con Proto Idiot (moronic garage, UK), Moron's Morons (garage punk, Poland), THE DIRTIEST (dirty garage, Italy). L'evento Facebook si chiama dunque JB presenta Slovenly Rec. showcase, segnatevelo.

Riversatevi numerosi e qualora vi chiediate cosa sia questa Junkie Business a cui mi sono unito, ricordate in breve che: "Junkie Business è una congiura collettiva che include individualità del circuito punk/underground romano di tutti i tempi, accomunate dalla tossicodipendenza sonora irrecuperabile e dal bisogno crescente di procacciarsi musica e concerti attraverso tutte le piste della Capitale. 
Gli archibugi ora puntano nella stessa direzione, nella convinzione che l'unione possa creare la forza necessaria per organizzare un nuovo canale che copra periodicamente tutto, dall'organizzazione di festival, showcase e live acts ai DJ set alle radio alle fanzine alla discografia indipendente.
Junkie Business è qualcosa che era nell'aria, che c'era ma non c'era: è una pubblica minaccia che si concretizza. È Roma che si incazza".

Rimanete sintonizzati e aggiornatevi sulla nostra pagina. We've got a party line to every call!

lunedì 12 novembre 2018

Matite per Riace

Quali misfatti avrà compiuto mai Mimmo Lucano, sindaco di Riace, per essere messo agli arresti domiciliari, rimosso dalla carica, allontanato dalla città, trasformato in un Santissimo Lucciola? Infrangere la legge? Offendere il governo squadrista italiano? Dimostrare che si può fare a meno di loro? Dimostrare che i cittadini italiani non sono tutti degli infami pronti a una guerra tra poveri? Dimostrare che possiamo rifiutare falsi valori e tenerci solo quelli che contano? Ai posteri l'ardua sentenza.

Questa tavola, realizzata per Matite per Riace, sarà esposta in una mostra organizzata da Caracol Art Gallery di Torino, quindi farà parte di un'asta il cui ricavato andrà alla raccolta fondi lanciata da RE.CO.SOL.(http://comunisolidali.org/riace/). Felicissimo di poter contribuire, ringrazio il mio amico Marco Cazzato - un grande illustratore, per chi non lo sapesse - per avermi tirato dentro.

Salvini, vaffanculo a te e a tutta la Lega.

sabato 3 novembre 2018

Bastimento carico di Santissimi - quinta puntata: Willy DeVille, Andrea Pazienza, Jack London, Claudio Lolli


"She gotta rose tattooed on her thigh
Dead men raise and sigh
And it drives my young blood wild
My baby's got the Cadillac walk"!

One shot one kill, iniziato stamattina e coup de grâce oggi pomeriggio all'ora del tè: il gitano Willy DeVille che avevo promesso al mio amico Hugo Bandannas per decorare le pareti di casa sua. Nel tirarlo giù, su abbastanza ovvi toni di rosso, mi sono sparato per svariate ore un greatest hits di quella band stratosferica che sono stati i suoi Mink DeVille, sognando di avere un giorno un quarto del suo talento di songwriter e interprete.

Se non me ne vado pure io a New Orleans, aspettatevi presto altri Santissimi.

P.S. Chi non sa chi cazzo sia DeVille ma nella sua beata ignoranza è vecchio abbastanza, forse l'avrà visto in TV dalla Dandini.


Il Santissimo d'APaz ho avuto giustamente una paura fottuta a farlo, perché troppi artisti stratosferici si sono autocandidati in questo improbabile cimento, ottenendo l'effetto di farmi inchinare come Wayne e Garth in "Wayne's World" al cospetto di Alice Cooper ("Non siamo degni, non siamo degni! Siamo cacchetta!"). Ma alla fine, visto che la mia amica Paola Romano insisteva e lo voleva proprio in questa specifica posa, mi sono detto sticazzi e l'ho fatto uguale, pensando che ne sarebbe venuto fuori fuori né più né meno che un Santissimo. Dunque ecco una prima versione Lucciola di Andrea Pazienza, di cuore, di getto e - perdìo - umilmente.

"Amore è tutto ciò che si può ancora tradire": ricordate? Ecco fatto.


Il Santissimo del giorno è Jack London, in una delle pose da tough guy che il geniale scrittore era solito assumere in parecchie delle tante fotosession (tantissime, per l'epoca) che si concesse nel corso della sua breve, folgorante e incasinata esistenza. Questo Jack, che c'ha messo oltre due giorni a venire fuori ma alla fine ho vinto io, è per Francesco Atripaldi, l'amico che mi ha introdotto alla London-mania regalandomi il "Martin Eden" che ho divorato, che ci linka e che ci fregherà in parecchi. Grazie di cuore, Francesco, avrai come minimo una controdedica - in risposta alla tua - sul retro zozzo di acrilico grigio di questa tavola sudatina.


Essendo io senza dubbio uno zingaro, seppur non esattamente uno degli zingari felici di cui parlava il grande cantautore bolognese (che abbiamo perso) nello storico, omonimo disco che dovreste andarvi a risentire, mi sparo questo giovane Claudio Lolli che va per un paginone della fanzine "Grog", e precisamente nel numero dove Zelda Zarathustra e Claudio D'ubaldo hanno deciso coraggiosamente di coinvolgermi (colgo l'occasione dell'anteprima assoluta per ringraziarli di cuore per l'invito).

Vuole essere, questo Santissimo, un tributo all'eskimo, ai nostri anni settanta e a tutto il desiderio di ribellione ed emancipazione giovanile che venne poi puntualmente disilluso, ma - aggiungo io - non è stato mai abbandonato del tutto. In epoca di vecchi (o giovani vecchi) stronzi al potere, mi sembra quanto mai attuale l'invito a riprenderci "la terra, la luna e l'abbondanza"...

lunedì 8 ottobre 2018

Bastimento carico di Santissimi - quarta puntata: Pasolini, JLP 2, De André

"Pasolini è vivo e ti verrà a cercare!". (cit. Gli Ultimi)

Su richiesta di un'ottima Vittoria Cavallaro, amica e lettrice Lamette Comics della prima ora, il poeta che avevamo e che l'assetto democratico di questo paese ha fatto ammazzare. Il cinico Lucciola spesso lo legge e si commuove (alcuni suoi passaggi hanno questo potere), ma quello che va bene per l'Italia di oggi è un epigramma:

ALLA MIA NAZIONE

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

(Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, 1961)


The Blue Jeffrey: terzo Jeffrey Lee Pierce della Serie Santissima, per un misterioso committente del gentil sesso ubicato dall'altra parte del globo terracqueo. E con questa Mr. JLP si aggiudica il primo posto in classifica per quanto riguarda i più gettonati: ma la coda è lunga come la strada per l'Inferno, dunque rimanete nei paraggi dell'Altoforno di Efesto, anche se fa caldo.

"Bill Bailey, won't you come on home tonight?".


"Quello che non ho è di fregarti a carte"?

Il santissimo di De André se lo aggiudica Mirko Perrone per i buoni trentanove anni che ci conosciamo, e siccome né a me né a lui va di vederlo banalmente in rosso e nero, lo dipingo verde speranza.

Potrei redigere qui lunghi pipponi d'accompagnamento, ma bastano poche righe: De André riguarda la mia infanzia, lo ascoltavano i miei genitori e ricordo nitidamente di essere entrato con loro in un negozio di dischi e di esserne uscito con l'album noto come "l'indiano". Era fuori da pochissimo e rievocava il rapimento del bravo canzonettista e di Dori Ghezzi, avvenuto in Sardegna nel 1979, e strani e improbabili paralleli tra l'isola e il Far West.

È tuttora nel mio cuore.

Se poi De André fosse un poeta o meno, fatevelo dire da Marco QUI:

sabato 29 settembre 2018

Anarcopinball

Sbirri maiali, carceri, incendi, missili, dollari, guerre, odio, funghi della morte ed esplosioni nucleari, tutto in un flipper dove un potente inanellato lancia un'anarcopallina allo sbaraglio: un concept per niente cacacazzi da realizzare che ho disegnato per il Tilt Fest del Bencivenga Occupato, ispirandomi a un celebre pinball del 1990 di cui non sono mai stato wizard. La cosa bella però è che la programmazione della due giorni (venerdì 19 e sabato 20 ottobre) è tosta ed è veramente intransigente: non mancate, bastardi! Nel mazzo, Gioventù Bruciata live e faccio pure una mostrina.

P.S. Ringrazio Marco Crypta per le istruzioni e l'estrema pazienza, spero premiata.


domenica 10 giugno 2018

(n)INFOmaniac

Alla voce italiana di Wikipedia su "Nymphomaniac" di Lars Von Trier: "Il film è stato parodiato e la sua campagna promozionale basata sul sesso fatta oggetto di analisi dal progetto multimediale italo-tedesco Umberto Baccolo's (n)INFOmaniac (ad opera di un gruppo di artisti tra cui il fumettista Akab coordinati dal regista e sceneggiatore Umberto Baccolo), che tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 è stato virale sul web, ottenendo una certa attenzione sulla stampa internazionale (Artribune, Il Corriere della Sera, Il Mitte) e venendo poi presentato fuori concorso al Berlin Porn Film Festival il 24 ottobre 2014".

Su invito di Umberto Baccolo, che ringrazio, mi aggiungo alla ciurma di Akab e vi faccio avere la sintesi sintesi del personaggio di Seligman, che è il mio preferito, e lo spoiler totale per chi si volesse risparmiare 5 ore di proiezione.

Questo e tanti altri omaggi di tanti altri autori italiani finiranno in un libro autoprodotto di prossima uscita dedicato a (n)INFOmaniac. Stay tuned for more rock'n'roll!

sabato 9 giugno 2018

Bastimento carico di Santissimi - terza puntata: Ciampi, Gainsbourg, Weller, JLP

Ciampi, il livornese.
Da una foto ormai rara scattata per gli interni di uno dei suoi rari dischi, fornita da un ottimo Marco MetalFabbro che è anche il committente di questa illustrazione. L'idea era quella di realizzare un fondo del colore del mare profondo di notte: quella combinazione indefinibile tra blu, verde e nero che ho visto per tutta la vita immergendomi nel Mar Tirreno e che ovviamente riprodurre ad acrilici è un casino e tradurre con lo scanner un casino due volte. Dei milioni di bellissimi versi dell'unico poeta-cantante italiano che abbiamo mai avuto, mentre disegnavo mi venivano in mente questi:

"Prima un bacio, poi un altro,
ogni sera un addio,
lei gli porgeva il cestino
e sorrideva al destino.

Io non ho lasciato il mio cuore
a San Francisco.
Io ho lasciato il mio cuore
sul porto di Livorno.
Le luci si accendevano sul mare,
era un giorno strano,
mi rifiutai di credere che fossero lampare".

Ma voi penserete solo e soltanto al vino.


"Ho molto amato Gainsbourg, ma avevo paura di Gainsbarre": così Jane Birkin sul povero Serge, rovinato dalla fica e dal talento (il suo), che beveva lungamente e fumava un numero inquantificabile di Gitanes al giorno. Lo ritraggo quivi in tutto il suo splendore di chansonnier tra i massimi del secolo ventesimo, per la collezione privata dell'amico Marco De Annuntiis (chansonnier a sua volta, ascoltatevi QUI il suo disco "Jukebox all'Idroscalo"). Le Gitanes non sono d'epoca perché sono quelle di Marco, che io prima ho fumato e poi colorato a Pantone.


Originalissimi lucciola per true originals del punk italico: altra tacca sulla carlinga, e stravolentieri tiro fuori questo Paul Weller dei The Jam/The Style Council, sprotocollando verso l'ambito mod per la mia amica Roberta Pagnini, dal cui bed and breakfast "Stay free" è passato e passa ogni weekend per Roma tutto il punk-rock nazionale e internazionale - in ogni sottogenere - che viene suonato e ascoltato in città, sotto forma di persone fisiche di ogni sesso, lingua e stazza. Dopo questa dritta da un milione di dollari, Grazie di cuore a Roberta perché dopo anni mi ha portato a riascoltare "In the city" a loop per tre ore e m'è piaciuto, e anche perché ogni tanto ascolta stoicamente le mie paranoie, missione umanitaria non dovuta e fortemente santa...


Come down to the willow garden, con un secondo Jeffrey Lee Pierce su commissione della mia amica e squisita ospite Silvia Santa Pazienza, quindi pronto a partire per la Teramo punk'n'roll. 
Ultimamente sto cazzeggiando con un tubo di acrilico verde acqua, che però secondo me qui rende bene la torrida atmosfera californiana, unita a un che di mistico e trascendente (e richiama involontariamente, mi ha fatto notare l'altra amica Elisa, lo sfondo della copertina di "Miami"). Stay tuned for more Santissimi!

lunedì 12 marzo 2018

Scherza coi fanti

Dal 22 gennaio, e per una settimana, ho disegnato un Santo martire/sofferente/stortignaccolo, miracolante/mistico/eremita al giorno per il calendario illustrato di Napoli MONiTOR, e ringrazio di cuore Diego Miedo per l'invito e per la pazienza. In ordine di festeggiamento crescente, il pluri-massacrato San Vincenzo di Saragozza, che incurante della frusta e della brace voleva soffrire sempre di più:



23 gennaio, la coraggiosa lapidata Sant'Emerenziana, seguace di Sant'Agnese e patrona del mal di panza. Gesù aveva detto "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", ma ci voleva d'accompagno un disclaimer: do not try this at home, specialmente a quei tempi in cui lo sciovinismo era di casa in ogni famiglia. Secondo il martirologio, però, Emerenziana trovò poi comunque il tempo di battezzare col sangue i suoi assassini, ispirando le future gesta di GG Allin.


24 gennaio: il mucrosordo ma dotto San Francesco di Sales, alla cui incoercibile scelta di NON fare l'avvocato si deve il religioso ordine dei salesiani.


«Saulo, perchè mi perseguiti?».

Con queste parole il Signore fulminò San Paolo - il santo del 25 gennaio - rendendolo temporaneamente cecato e facendogli capire che o si convertiva o erano cazzi Fernet, e lo avrebbe trovato fin dentro il lettuccio o sulla via di Damasco.


26 gennaio, due al prezzo di uno: Timoteo e Tito, discepoli di San Paolo di cui si parlava poc'anzi.
 Accertato che erano due birichini, era lecito averli nella paranza della Santa Chiesa?


27 gennaio: la vergine di ferro Sant'Angela Merici, che non esitò a carusarsi e sfigurarsi il volto affinché i peccatori non la classificassero giammai come papabile.


Dulcis in fundo, 28 gennaio: il dotto ciociaro San Tommaso d'Aquino, frate domenicano di grande mole e spessore, doctor angelicus che se non sapevate la lezione vi staccava 'na mano.

Il calendario, naturalmente, continua giorno per giorno per tutto l'anno in corso con nuovi, mirabolanti e assortiti autori. Avanti Savoja!

sabato 3 marzo 2018

Johnny Rotten/Maurizio Gamba

Si lavora lentamente, ma inesorabilmente, perché tutti i punk settantasette operativi originariamente sul suolo italico abbiano un originalissimo Lucciola.

Nella foto numero due, il mio amico Maurizio Gamba (Ulster '77, Nightseekers) con un Johnny Rotten bevente Stout sfornato per il suo sessantesimo genetliaco.
Nella foto numero tre, il nostro ha prontamente incorniciato tra biglietti di concerti dei Sex Pistols e foto autografate dal vero Lydon, il che è la nostra soddisfazione e il nostro miglior premio. Now I got a reason.



giovedì 1 marzo 2018

Another steamboat full of rockers

"She asked me why the singer's name was Alice
I said listen baby you really wouldn't understand".

Il capolavoro assoluto e indiscutibile di Alice Cooper, "Killer", ha una copertina di un rosso così che contiene il primo di una serie interminabile di crotali e serpenti destinati ad apparire sui suoi dischi e a sibilare sistematicamente in carne e ossa - portati a spasso a mo' di collana - nei con...certi live. Più o meno dello stesso periodo (primissimi 70's) è lo scatto utilizzato per questo Santissimo, che va finalmente a Myrko Iovino, non tanto perché siamo amici almeno dal 1987, quanto perché con il suo cannone ha scattato professionalmente interi album per la gran parte dei miei dischi e libri, e lo ha fatto sempre accontentandosi solo di un credit, e della mia eterna promessa di sdebitarmi. Meglio tardi che mai, no?
 
 
Me l'avranno chiesto tra le 100 e le 120 volte, senza che nessuno mai quagliasse realmente questo big deal: il Santissimo di Jeffrey Lee Pierce. Per rappresaglia, l'ho fatto da solo per il Basement. art & street culture, con tanto di colori tribali, ammennicoli sciamanici e Delta Blues.
Il poster è andato lì e continuerà ad andare in ogni dove, mentre l'originalissimo di Mr. Gun Club se l'è aggiudicato prima di subito l'amico lungimirante Andrea Lisi.
 

No Irish, no blacks, no dogs: abbigliato come se fosse la festa di San Patrizio, il Santissimo dell'ultrasessantene John Lydon fu Rotten. Per l'amico Alberto Giannetti e su sua richiesta senza filtro riguardo alle ingiurie del tempo che tanto donano a chi generosamente giammai s'è risparmiato.

Colonna sonora: Public Image Limited, "Album", del 1985, che oggi - col senno di poi - finisce per essere tra le cose per cui lo amo di più.
 
 
Yet you're my favorite work of art: un Chet Baker ultima maniera, immerso nella notte. Rugoso, azzimato, papponescamente abbigliato e magnato dalla droga ma sempre charmant: un po' come potete vederlo nel documentario "Let's get lost" di Bruce Weber. Commissionato da un ottimo Pasquale Terracciano un bel po' di mesi fa, su mia promessa che entro la fine dell'anno avrei saldato il debito. Parola del poverello non va indietro, e oltretutto mi sono un bel po' sprofondato nelle canzoni jazz malinconico-romantiche del Maestro, particolarmente adatte a incrinare il mood natalizio con eleganza.