Mano al pennarello dopo due mesi di inattività forzata, per un tributo a Earl Foureyes, il detective mutante creato dalla matita fantasmagorica del mio amico Stefano Zattera: impossibile che non lo pensassi come Bogart, vista la mia eterna fascinazione per le sue rendition hollywoodiane da Cain e Chandler. La frase che gli ho messo in bocca, che rifrigge con tutt'altro significato un celeberrimo verso di Piero Ciampi, mi è venuta fuori estemporaneamente. Provate voi, del resto, a prendere la mira con quattro bulbi oculari da mettere d'accordo su un unico mirino: potete chiuderne un paio, d'accordo, ma ve ne restano sempre due, che sono troppi!
P.S. Uscirà presto su un libro a fumetti di Stefano che raccoglierà (quasi) tutta la collezione degli omaggi.
P.P.S. Lontana parentela con lo Snake Agent tamburiniano? Maybe.
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