[in alto: Simone Lucciola visto da se stesso, Ciro Fanelli, Alex Tirana, Hurricane Ivan]
[in basso: Simone Lucciola tout court]

venerdì 23 dicembre 2016

Mad as a Hatter

Un Cappellaio Matto al gusto Pantone per gli amici cinefili di MUG - Proiezioni indipendenti in infusione: non perdetevi la rassegna, dall'8 gennaio per 5 domeniche al Teatro Bertolt Brecht Formia!

giovedì 8 dicembre 2016

La Santissima Trinità allo Zazie

Una jam-session locandina sparafleshante per una mostrina di Natale che vi sbudellerà! Allo Zazie nel metró, la Santissima Trinità formata dal sottoscritto, Paulette Du e Murder Farts 666%, con varo del relitto il 17 corrente mese!

Zombies che vi aggirate per il Pigneto, rimanete sintonizzati!

sabato 26 novembre 2016

Un cittadino al di sopra di ogni sospetto

In tenuta e colori da anarchico della morte, quel grande regista che è stato Elio Petri. Un tributone per il mio amico Sandro Frola, per voi fans dell'Oi! meglio noto come cantante della Banda Del Rione.

Épater les bourgeois.

lunedì 7 novembre 2016

You are beautiful and you are alone

Nico, epoca "Desertshore". La prima in assoluto delle mie rock pin-ups al femminile, a distanza di sette anni dalla storia a fumetti che le dedicai sulla prima "Guida illustrata al frastuono più atroce" di Lamette Comics (pressoché introvabile, ma poi ristampata da GRRRzetic sul mio volume monografico Simone Lucciola - Lo-Fi). Su richiesta di una paziente Daniela De Luca, che si aggiudica l'originalissimo.

martedì 1 novembre 2016

LinU.S American Gods e Lucca 2016 in breve

Annunciazione! Sul numero di novembre di Linus, con copertina fantasmagorica di Paolo Bacilieri e inserto speciale sceneggiato da Guccini, trovate anche il sottoscritto nella sezione "American Gods": la scommessa è raccontarvi Jack Kerouac in una sola pagina, che è soprattutto la storia del mio rapporto morboso con la sua scrittura e con le contraddizioni in termini di una vita pienissima e fortunata che nondimeno si concluse praticamente in un consapevolmente abbracciato suicidio.

Grazie di cuore allo staff della storica rivista, ma soprattutto ad Hurricane Ivan per aver pensato a me, e - perché no - per avermi impaginato alla destra di Vincino.

Il numero compratevelo in edicola, per l'occasione non spoilerizzo oltre.


E ancora: il vostro poveroddio, Dast e Ivan Hurricane allo stand di Linus per Lucca 2016. Mancavo da quasi un lustro, e anche se sono tornato come sempre a casa sdrumato sono contento di esserci stato essenzialmente per due motivi: il numero impressionante di amici che ho incontrato in uno spazio geografico e temporale tutto sommato ristretto (ma altrettanti incontri ravvicinati del terzo tipo sono quelli che ho perso, essendo ancora mio malgrado un casinista) e il BORDA Fest - Produzioni Sotterranee.


Ecco, quello che ho avuto modo di ammirare al Borda Fest mi sembra la filiazione più diretta di quello che s'è mosso a livello di fumetto underground italiano nel decennio scorso, che è un po' come dire che se il punk a Formia non ha avuto nessun cazzo di seguito, almeno sono contento di aver smazzato tutte le centinaia di comic-zine che abbiamo disegnato, impaginato e fatto stampare in quel periodo io e tanti altri rottami ormai vecchieggianti ma ancora e sempre operativi.

Un grazie in particolare a Francesco Catelani, che m'ha ceduto il suo lettuccio, e alla ragazza di nome Lea, che s'è sottoposta a una levataccia pur di riportarmi alla stazione per tempo. Non era dovuto, non era scontato, a buonissimo rendere.

lunedì 24 ottobre 2016

Mastro Titta passa il ponte

La mia personale e un po' romanzata interpretazione del leggendario G.B. Bugatti alias Mastro Titta, il boia di Roma, alle spalle del ponte S. Angelo che doveva oltrepassare per giungere sul luogo delle esecuzioni capitali allora decretate dal Papa Re, da cui la famosa espressione "Mastro Titta passa il ponte".

Questa è per il mio vecchio e buon amico Michael Henry e per il suo Criminal Tour della Capitale. Qualora voleste vederne il lato oscuro, e visitare i luoghi di omicidi, rapimenti, decapitazioni, impiccagioni celebri e non, potete contattare qui il nostro: www.itertours.com

sabato 22 ottobre 2016

Mamma li Turchi!

Lucciola per il mini tour di fine anno dei CGB di Imperia, già Crime Gang Bang negli anni ottanta, nobile famiglia punk-hardcore italiana di origine saracena (ma Dragut il corsaro è stato anche qui nel sudpontino).

Inutile dire che quando faccio gli artwork per la vecchia scuola sono sempre felicissimo, Grazie Grazie Grazie a Roberto De Capitani e Delio Inquenza!

martedì 4 ottobre 2016

Il Trittico del Mary Rock

Lucciola studios a pieno ritmo e regime da qualche tempo: ma per tenere aggiornato costantemente il blog durante l'indefessa produzione, pubblico intanto un paio di lavori di questa fine estate, ancora dalla serie rockers ad acrilici. Trittico cosiddetto del Mary Rock:

1) Ascoltando Aftermath, Beggars Banquet, GP, Grievous Angel e altri classiconi Stones related, fuori la 1/3 per il Mary Rock Scauri. I più svegli vi riconosceranno l'iconico Brian Jones, che - diciamocelo pure - era veramente un genio, l'unico genio autentico all'interno della linguacciuta band, follia inclusa. Ciò non toglie che non scrivesse canzoni e non sia stato, di conseguenza, insostituibile, ma sticazzi anche di questo. Enjoy Godstar!


2) It is obvious: Barrett. Avanti anni luce su tutte le ruote e tutte le costellazioni, per me non è quello dai vestiti sgargianti, ma quello scarmigliato all black con l'eyeliner e lo sguardo che proietta immagini in differita ormai da altre galassie. Pin-up 2/3 per il Mary, iniziata e finita in una domenica, ascoltando "Baby Lemonade" e bevendo un Elefante Effervescente.


3) Su sfondo plumbeo, il Signor Nicola Caverna, Nick Cave di fine '80, a conclusione del trittico. Praticamente impossibile rendere questi colori in scansione, ci ho qui provato con fortuna alterna. Un punto a favore per il buon Andrea Polidoro, che si aggiudica l'originale.

lunedì 26 settembre 2016

Treviso Comic Book Festival - 40 anni di Punk

Torno or ora dal Treviso Comic Book Festival, ove mi vedete immortalato mentre vi esibisco la mia brizzolata chioma, ma soprattutto rimiro la New York dei Ramones disegnata da John Holmstrom, con cui m'è capitato di brindare in una birreria qualche minuto dopo. Potrei dire migliaia di cose, ma prima ringrazio di cuore Nicola Ferrarese e Alberto Alpo Polita per avermi invitato e aver organizzato questo splendido e mastodontico ambaradan, che è senz'altro uno dei cinque appuntamenti italiani a tema che non vanno assolutamente persi. Ringraziamenti speciali anche al maestro Ruggero Roger Ramone Brunello, l'eminenza ramonica di Treviso, e al mio duca e vate Simon Panella, nonché a Betta per avermi ospitato due notti sul suo divano. Di seguito, invece, un elenco che preferisco breve delle cose che voglio poi veramente dire:


1) Per un motivo o per un altro, non mi facevo un festival del fumetto da anni. Sono felice che tanti amici dei tempi belli delle autoproduzioni abbiano avuto tutti la stessa chiamata ancestrale, perché una rimpatriata del genere è sempre una miccia che s'accende e una minaccia che cammina.

2) Sono felice che lo spritz e le "ombre" di vino in questa splendida città costino pochissimo, e che sia il regno supremo dei salumi.

3) Attraversando il centro di Formia dopo aver visto il centro di Treviso alla stessa ora, mi sono reso definitivamente conto che abito nell'angolo più desolato, intristito e abbandonato al proprio destino dell'intero stivale, praticamente un dormitorio di finestre sprangate e cartelli vendesi dove l'unico segnale di vita circostante è rappresentato da multe, etilometri e il sempiterno capannello per la partita di calcio. Siamo veramente incivili ed è vero anche che forse vivere in provincia di Latina mediamente non piace o è passato di moda.

4) Attraverso un momento in cui si può proseguire solo dritti senza introspezione, perché l'istinto di sopravvivenza, che tanto poco ho coltivato nella mia vita, per fortuna s'è risvegliato e mi impedisce di fare altrimenti. In queste circostanze, viaggiare aiuta.

Prosit.






giovedì 22 settembre 2016

Tinnitus Tales

Fuori ora Le Forbici di Manitù & Friends - Tinnitus Tales: in brevissimo, come già anticipato a suo tempo QUI, il nuovo lavoro dello storico "collettivo musicale sperimentale italiano" (fonte: Wikipedia) e un'epopea disco-bibliografica sugli acufeni, con il contributo del sottoscritto e di tantissimissimi altri disegnatori e musicisti. Bontà del grande Vittore Baroni, che ringrazio di cuore.

Ma per saperne decisamente di più...

Le Forbici di Manitù & Friends
TINNITUS TALES

1 vinile 10” + 2 cd album + 1 libro 48 pagine in box cartonato

Sussidiaria (SD010) - 15 ottobre 2016



Cosa hanno in comune Martin Lutero e Pete Townshend, Ozzie Osbourne e Oscar Wilde, Ludwig Van Beethoven e il Dr. Spock di Star Trek? Hanno tutti dolorosamente sofferto di tinnito (o acufeni), un sibilo permanente avvertito in uno o entrambi gli orecchi. La condizione affligge un’alta percentuale della popolazione mondiale (5-10%) e rappresenta una vera e propria patologia professionale per musicisti e appassionati di rock. Sull’argomento, sorprendentemente, vige da sempre un inspiegabile silenzio da parte della stampa e dell’industria musicale. Allo stato attuale delle ricerche mediche, non esiste alcuna cura efficace per il tinnito cronico e lo spiacevole ronzio può solo peggiorare, se non si proteggono correttamente le orecchie.
In lavorazione da quasi cinque anni, il triplo concept album Tinnitus Tales (un vinile 10” e due cd) ideato dalle Forbici di Manitù (ovvero Manitù Rossi e Vittore Baroni, da tempo affetto da tinnito) con la collaborazione di oltre cinquanta fra musicisti, gruppi e artisti visivi internazionali, rompe il velo di omertà con una serie di canzoni che affrontano l'argomento fondendo ironia ed empatia. I brani si ispirano a noti casi di persone sofferenti di acufeni, da Andy Partridge degli XTC a Bono e The Edge degli U2. Per rendere questo “progetto audio educativo” maggiormente condiviso, vari amici vecchi e nuovi - molti dei quali con problemi di acufeni - sono stati invitati a registrare loro versioni delle canzoni delle Forbici o a comporre contributi originali sul tema (inclusi nel cd 1 Songs).
Una tecnica comune per alleviare il fastidio del tinnito consiste nel mantenere una fonte sonora di "mascheramento" in sottofondo. Ad altri amici musicisti le Forbici hanno chiesto quindi di creare composizioni strumentali intese come Masking Tracks (raccolte nel cd 2). Infine, demo delle canzoni di Tinnitus Tales sono stati inviati ad un drappello eterogeneo di artisti, fumettisti e illustratori, per ispirare le immagini originali nel libro incluso nel cofanetto, ricco di informazioni, suggerimenti e link utili in materia di tinnito.
A due anni dalla raccolta di rarità e inediti Automitoantologia (Sussidiaria) e sei anni dopo la collaborazione con la scrittrice Alda Teodorani nell’audio-racconto L’Isola (Snowdonia), Le Forbici di Manitù tornano con un progetto come di consueto stilisticamente eclettico, spaziando dal garage al lounge, dall’elettro-pop al doom metal, dall’avant-rap (dei Maisie con ospite speciale Piotta) al puro field recording (di Nigel Ayers dei Nocturnal Emissions). Il tutto è racchiuso nel sorprendente packaging multi-fustellato ideato da Laura Fiaschi (Gumdesign) in spiazzante grafica con “disturbi” tinnitici. In epoca di musica liquida, un prodotto “ibrido” ed estremamente materico, pronto a fare il suo ingresso nella storia delle più singolari confezioni discografiche.

Edizione limitata a 323 copie. Codice per download digitale incluso in ogni copia.

Contributi audio di: Nigel Ayers | Simon Balestrazzi | Gianluca Becuzzi | Eraldo Bernocchi | Sissy Biasin | Dagger Moth | Deadburger | Bruno De Angelis | Gronge X | Jealousy Party | Adriano Lanzi & Tiziana Lo Conte | Lettera 32 | Maisie featuring Piotta | Mercenary God | Metal Music Machine | Fabrizio Modonese Palumbo | Marco Monfardini | Gen Ken Montgomery | Neuropa | Okapi | Manitù Rossi | Samora | Daniele Santagiuliana | Sparkle in Grey | Spectre (Marcello Fraioli) | Rod Summers | Fabrizio Tavernelli | Teho Teardo | Giancarlo Toniutti | VipCancro | Volvo Tapes | Yami

Contributi visivi di: Stefano Alghisi | Vittore Baroni | Emanuela Biancuzzi | Antonino Bove | Mauro Chiarotto | Alberto Corradi | Gianluca Costantini | Graziano Dovichi | Laura Fiaschi / gumdesign | Carlo Galli | Massimo Giacon | Ale Giorgini | Johnny Grieco | Matteo Guarnaccia | Hurricane Ivan | Simone Lucciola | Mat Pogo | Sergio Ponchione | Giulia Spanghero | Matteo Uggeri | Stefano Zattera |

MAIL ORDER

Il costo del cofanetto è di Euro 40,00 (Euro 35,00 + 5,00 per spese postali), pagabili con PayPal a vittorebaroni@alice.it, o mediante vaglia postale intestato a Vittore Baroni, via C. Battisti 339, 55049 Viareggio, Lu.

martedì 13 settembre 2016

Circle One

Ed ecco in anteprima nazionale il mio contributo per la mostra sui 40 anni del punk che sarà esposta a fine mese al Treviso Comic Book Festival, ospite d'onore John Holmstrom (Punk Magazine, Ramones). Nella lista dei potenziali tributi proposti ho scelto i Germs, nella persona di Bobby Pyn alias Darby Crash. All blue, come l'armband della band, per la rendition di un improbabile incidente che occorse al nostro più o meno a cavallo tra il 1979 e il 1980 (e che visto il seguito della vicenda, fece a posteriori abbastanza riflettere).

Come sempre acrilici, pennarelli, qualche Pantone. L'originale, ACHTUNG, è in vendita da subito a qualcosa in più del solito, vista la destinazione. Per quanto mi riguarda è uno dei migliori della serie: se interessati contattatemi senza pensarci due volte.

giovedì 28 luglio 2016

Something that I said

Questi è Malcolm Owen, meglio noto per essere stato il cantante dei Ruts, una delle più grandi punk band britanniche degli anni settanta, e una delle prime ad alternare pezzi punk e pezzi reggae, generalmente come lato A e lato B dei relativi singoli a 45 giri. Il rossocrinito Owen non si volle troppo bene e visse poco, e dopo di lui i Ruts divennero Ruts DC, dove DC sta per l'italiano "da capo", ma ci starebbe bene anche "dopo Cristo". 

Se ancora non ce l'avete, procuratevi "The crack".

La tavola originale, invece, è di Matteo Zelli.

lunedì 25 luglio 2016

Faust'o

Su richiesta dell'amica Costanza, una pin-up non d'ordinanza: il grande Fausto Rossi, nell'epoca in cui era noto alla plebe come Faust'o e sfornò la triade epocale "Suicidio", "Poco zucchero", "J'accuse..... amore mio" (indispensabile per la comprensione di tutta la musica italiana degli anni 70 e 80), per poi fare - alla stragrande - tutt'altro. Ho avuto il piacere di fare due lunghe conversazioni telefoniche con lui in passato, ne ripropongo il succo quasi per intero da Lamette.

Stupida gente che crede nell'ambiguità...


martedì 19 luglio 2016

L'acqua non muore mai

Rocco Lombardi anticipa, il sottoscritto rilancia, per farvi sapere che abbiamo realizzato ancora una storia a fumetti a quattro mani (non lo facevamo più dai tempi di "Campana") per il laboratorio "Le parole necessarie", una collaborazione tra il Policlinico di Sant'Orsola e il Centro di poesia contemporanea dell'Università di Bologna (a questo proposito, Grazie di cuore a Valerio Grutt per averci coinvolto). Si parla di Alzheimer, un argomento tanto difficile, quanto, appunto, necessario, anche perché riguarda giocoforza una buona parte delle nostre famiglie.
A settembre se ne farà una plaquette, rimanete sintonizzati!


mercoledì 4 maggio 2016

Odissea watersport

Odissea watersport è un'associazione sportiva che si occupa di surf, sup, Kitesurf ed altre discipline acquatiche e outdoor. Su richiesta dell'amico e atleta local Mauro Alicandro, che aprirà presto i corsi a Sperlonga (c/o hotel Aurora e c/o lido Rocco), mi cimento per la prima volta in vita mia in un logo che riguarda la salutare dimensione per cui io sono intrinsecamente negato.

L'occhio - manco a dirlo - è la versione lucciolesca di quello che trovate sulla goletta di Odisseo così come rappresentata nella celebre pittura vascolare delle arpie/sirene. Se non la conoscete, fatevi 'na cultura classica.

lunedì 2 maggio 2016

Betrayal takes two

Hell. 
Per Elisa (paghi sempre tu e non ti lamenti).
La lista dei Santissimi ad acrilici si allarga, e io ho finalmente sperimentato il verde ftalo: ci piace.
Blank Generation era, of course.

giovedì 28 aprile 2016

Cuore di Manzo

O Capitano! Mio Capitano!
Captain Beefheart, al secolo Don Van Vliet, così come commissionato da Walter Negro, ad acrilici e pennarelli.
Io, che sono da sempre sul versante "Safe as milk", mi sono invece imposto di ascoltare "Trout mask replica" mentre ci lavoravo ieri sera. Una mezza folgorazione, prova del potere bulboso del riascolto.

lunedì 25 aprile 2016

In Lama We Trust, Inc.

Come potrebbe essere la cover di una Lamette fanzine del futuro? Più passatista di quelle del passato ovviamente...
Torno a immaginarne una al volo, e la detto al telefono al mio socio Rocco Lombardi, che la realizza per il catalogo di AFA, festival di fumetto e fanzine che si terrà dal 6 all'8 maggio al Leoncavallo. Sarà quindi ivi inclusa nella mostra "Storia dell'Editoria Italiana dal 2020 in poi - ovvero: cosa leggerete dopo il prossimo golpe editoriale, in un anno compreso tra il 2020 e il futuro lontano".

Grazie di cuore a Hurricane Ivan per l'invito: chi non becca la citazione è un punk di plastica.

giovedì 17 marzo 2016

The Crusher

I Pantone, questi (ancora) sconosciuti.

Su commissione di Lubna Barracuda mi ci appropinquo, per un Lux Interior che vada a illustrare la sua traduzione di "Journey to the centre of the Cramps" di Dick Porter, nella versione italiana edita a breve da Goodfellas.

L'originalissimo lucciolesco è in vendita fin da questo momento. Fatevi avanti, rockabilly fracichi!

giovedì 25 febbraio 2016

Dance, dance, dance, dance, dance, to the radio!

Si rispolverano gli acrilici, con questo Ian Curtis ora di proprietà della mia amica e consigliera specialissima di serie TV Donatella Ciano, su presente di Elisabetta Demurtas. La rassegna dei Santissimi continuerà, con nuovi colori shocking, così come la tiratura dei relativi poster.

Dance, dance, dance, dance, dance, to the radio!

lunedì 25 gennaio 2016

Dead Music - Pettibon #2

Non è la prima volta che mi cimento nel plagio di Raymond Pettibon, ma è la prima volta che me lo chiedono esplicitamente. Per una t-shirt di Dead Music, underground label di Freddie Koratella, il focomelico scopre che con il suo piede sinistro si possono fare cose più costruttive che perarsi.