Et voilà, ecco a voi la tavola disegnata per l'edizione in corso della collettiva Sensuability, per una mese in mostra alla Biblioteca Laurentina. Il tema propostomi da Armanda Salvucci e Alino era Sessualità, Disabilità e Letteratura, e a me che stavo leggendo "L'isola del tesoro" di Stevenson ha cliccato immediatamente in testa la figura fichissima e immortale del pirata Long John Silver, di cui ho fatto un ritratto a pantoni secondo me.
Per gli illetterati: Silver è un temibile pirata che ha perso una gamba in battaglia, senza che questa disabilità costituisca per lui un ostacolo insormontabile, e ha una seconda vita "regolare" come taverniere e marito di una bellissima donna nera adusa a ballare sui tavoli. In tempi di tratta degli schiavi. La sua natura è sublimemente doppia, tanto da non far capire per tutto il corso del romanzo se si tratti di un buono o di un cattivo, e se la sua presenza sia un bonus o un malus per il giovane protagonista Jim Hawkins. Senz'altro, Silver è un assassino, un grassatore e resta un filibustiere, e porta con sé il pappagallo parlante Flint, che ha questo nome in memoria del defunto Capitano Flint, terrore dei mari e suo ex principale, e il pennuto usa la sua voce per contare tesori che furono.
Nella mia immaginazione, il suo largo faccione biondo, così come descritto da Stevenson, doveva somigliare vagamente a quello di Curt Hennig. Non sapete chi era Curt Hennig? Andatelo a cercare subito...
P.S. Colgo l'occasione per salutare ed abbracciare la Sensuability crew, con cui sono stato allegramente a cena ieri sera.